Sinceramente non volevo entrare nella questione, sarebbe troppo facile poi ribattermi “Il solito italiano che se ne va e spara sentenze sul suo paese”. Il mio Paese (inteso come nazione e come comune), purtroppo, lo rimpiango ogni giorno della mia vita, quando mi sveglio e prima di addormentarmi, però è anche vero che quando si fanno certe scelte poi non si può tirare tutto all’aria così facilmente.
Questa storia è l'ennesima prova della politica talvolta intollerante (evito l’espressione “deriva fascista” per non offendere nessuno) del mio amato Paese: una semplice manifestazione di dissenso, peraltro pacifica, senza conseguenti denunce, è stata punita con misure alquanto sproporzionate e soprattutto senza una logica esatta dietro. O meglio, forse sì: il frequentatore degli stadi è violento per definizione, quindi se un individuo si azzarda a protestare contro una causa sociale, immaginatevi cosa potrebbe accadere se quest’individuo entrasse in uno stadio…

Siamo un po’ agli estremi, siamo arrivati al punto di processare (e punire) le intenzioni. Mi ricordo quando anni fa si discuteva, ridendo con gli amici, delle possibili applicazioni nella realtà del film “Minority report”: beh, con questi provvedimenti stiamo arrivando proprio a quella situazione di castigo preventivo, punire un innocente in partenza affinché non possa EVENTUALMENTE nuocere in seguito. Spero davvero che questa campagna arrivi al maggior numero di persone e sensibilizzi l’opinione pubblica, l’Italia in certi campi sta prendendo una direzione conservatrice a dir poco criticabile (altro esempio ne è il recente trambusto mediatico per una legislazione sulle coppie di fatto) e, come insegna la storia, la repressione sistematica e preventiva non è la soluzione, è solo una forma di esasperazione degli animi. E come insegna la storia, gli animi dopo un po’ scoppiano, ed è proprio lì che poi si compiono fatti deprecabili.
Ma forse è a questo che i piani alti puntano: una scusa per poter intervenire come piace a loro, reprimendo, e così lavarsi la coscienza agli occhi dell’opinione pubblica. Qui allora si vedrà la maturità di un movimento serio, che sappia non raccogliere queste provocazioni e portare avanti un’iniziativa non solo importante, bensì ESSENZIALE e soprattutto NECESSARIA per la libertà di ognuno.
Tutti a dire della rabbia del fiume in piena e nessuno della violenza degli argini che lo costringono.
Bertolt Brecht