Il pisano

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Moderatore: Pietrino

  • E' meglio che non affronti l'argomento (moooolto complesso) perché se no, alla seconda paginata, mi buttate fuori dal sito!

    Posso solo dire che ho le palle piene del qualunquismo dilagante e provo una profonda tristezza per il genere umano (e la mia non é una frase fatta perché ci soffro davvero.....soprattutto da quando ho prole ed ho iniziato a pensare di non avere meriti particolari per tutto ciò che ho).
    ...meglio parlà der Pisa, vai
  • anche quelli che ci vanno non sono da meno
  • sì, è aperto da un par di mesi, non ci metterò mai piede come in qualsiasi catena del c@zzo, però devo dì che hanno un bell'aspetto, le patatine che fanno.

    Per simo70: più che qualunquismo è il perenne conformismo italiota che distrugge questo paese eternamente provinciale. Hai voglia di mandà i figlioli in erasmus (che comunque è un bene), ci sarebbe da mandarci le milionate di persone a confrontarsi con qualcosa di diverso dal percorso casa-bar-lavoro-ipermercato-passeggiatina shopping-pizzino-casa...che, per l'amor di dio, non c'è niente di male, solo che poi sarebbe opportuno evitare di esprimere le proprie idee sui massimi sistemi, o, peggio ancora, comunicare agli altri di essere d'accordo con le opinioni più basiche del mondo
  • Marsan 2.0 ha scritto:sì, è aperto da un par di mesi, non ci metterò mai piede come in qualsiasi catena del c@zzo, però devo dì che hanno un bell'aspetto, le patatine che fanno.

    Per simo70: più che qualunquismo è il perenne conformismo italiota che distrugge questo paese eternamente provinciale. Hai voglia di mandà i figlioli in erasmus (che comunque è un bene), ci sarebbe da mandarci le milionate di persone a confrontarsi con qualcosa di diverso dal percorso casa-bar-lavoro-ipermercato-passeggiatina shopping-pizzino-casa...che, per l'amor di dio, non c'è niente di male, solo che poi sarebbe opportuno evitare di esprimere le proprie idee sui massimi sistemi, o, peggio ancora, comunicare agli altri di essere d'accordo con le opinioni più basiche del mondo
    "purtroppo" tutto ciò che hai scritto é condivisibile. Il tuo é un discorso che ha validità per tutti gli aspetti della vita. Io mi riferivo soprattutto ai commenti che continuamente sento riguardo alla problematica dei flussi migratori.

    La cosa che mi fa molto paura é poi la mancanza assoluta di voglia di informarsi e di cercare di comprendere alcune complesse problematiche non basandosi soltanto su quello che i "media" ti descrivono (per fare un esempio della situazione in Eritrea penso che ne sappia qualcosa il 10% della popolazione italiana).
    Nel dopoguerra non c'era certo un alto livello di istruzione ma forse, rispetto ad oggi, un pochino più di bontà d'animo e di semplicità in più (la gente aveva provato sulla propria pelle la sofferenza). Inoltre il sentirsi ignorante penso che possa essere una spinta a migliorare. Oggi invece tutti pensano di sapere tutto e la presunzione regna sovrana e si fa molta confusione tra la difesa di un'identità culturale (che può essere cosa lecita) e il rispetto altrui (per non parlare del dualismo "immigrato" = delinquente).

    La nostra storia é presto dimenticata, così come le condizioni degli altri ignorate e soprattutto le responsabilità che i paesi più ricchi hanno su quanto accade altrove sono sempre sottovalutate (non entro nel merito di quali e quante guerre ci sono state e ci sono per garantire l'interesse di pochi perché non basterebbe la giornata) e non capisco come si faccia ad essere "lapidari" di fronte a gente che scappa dalla guerra.
    Io comprendo la tendenza di ogni essere umano a difendere i propri privilegi ma mi si accappona la pelle sentire certi commenti di fronte alla miseria più assoluta. Non dico di essere migliore di altri ma penso che anche alle parole ci debba essere un limite (per non parlare del "fare" che molta gente evita a priori, anche se ne avrebbe le possibilità, salvo criticare chi "fa").

    Il problema della delinquenza in Italia é un'altra cosa...e se tutti noi non siamo in grado di rispettare un cazzo e chi delinque, qualsiasi origine abbia, ha la vita facile in questo paese di chi é colpa? E' colpa della famiglia che scappa per avere (forse) un futuro? Ma cosa faremmo noi in quelle condizioni?

    Penso che domandarsi quali meriti abbiamo noi per essere nati dalla parte giusta del mondo non faccia male.......per quanto mi riguarda penso di aver avuto solo un gran culo...........................................e per par conditio sono diventato tifoso del Pisa!
  • simone70 ha scritto:
    Marsan 2.0 ha scritto:sì, è aperto da un par di mesi, non ci metterò mai piede come in qualsiasi catena del c@zzo, però devo dì che hanno un bell'aspetto, le patatine che fanno.

    Per simo70: più che qualunquismo è il perenne conformismo italiota che distrugge questo paese eternamente provinciale. Hai voglia di mandà i figlioli in erasmus (che comunque è un bene), ci sarebbe da mandarci le milionate di persone a confrontarsi con qualcosa di diverso dal percorso casa-bar-lavoro-ipermercato-passeggiatina shopping-pizzino-casa...che, per l'amor di dio, non c'è niente di male, solo che poi sarebbe opportuno evitare di esprimere le proprie idee sui massimi sistemi, o, peggio ancora, comunicare agli altri di essere d'accordo con le opinioni più basiche del mondo
    "purtroppo" tutto ciò che hai scritto é condivisibile. Il tuo é un discorso che ha validità per tutti gli aspetti della vita. Io mi riferivo soprattutto ai commenti che continuamente sento riguardo alla problematica dei flussi migratori.

    La cosa che mi fa molto paura é poi la mancanza assoluta di voglia di informarsi e di cercare di comprendere alcune complesse problematiche non basandosi soltanto su quello che i "media" ti descrivono (per fare un esempio della situazione in Eritrea penso che ne sappia qualcosa il 10% della popolazione italiana).
    Nel dopoguerra non c'era certo un alto livello di istruzione ma forse, rispetto ad oggi, un pochino più di bontà d'animo e di semplicità in più (la gente aveva provato sulla propria pelle la sofferenza). Inoltre il sentirsi ignorante penso che possa essere una spinta a migliorare. Oggi invece tutti pensano di sapere tutto e la presunzione regna sovrana e si fa molta confusione tra la difesa di un'identità culturale (che può essere cosa lecita) e il rispetto altrui (per non parlare del dualismo "immigrato" = delinquente).

    La nostra storia é presto dimenticata, così come le condizioni degli altri ignorate e soprattutto le responsabilità che i paesi più ricchi hanno su quanto accade altrove sono sempre sottovalutate (non entro nel merito di quali e quante guerre ci sono state e ci sono per garantire l'interesse di pochi perché non basterebbe la giornata) e non capisco come si faccia ad essere "lapidari" di fronte a gente che scappa dalla guerra.
    Io comprendo la tendenza di ogni essere umano a difendere i propri privilegi ma mi si accappona la pelle sentire certi commenti di fronte alla miseria più assoluta. Non dico di essere migliore di altri ma penso che anche alle parole ci debba essere un limite (per non parlare del "fare" che molta gente evita a priori, anche se ne avrebbe le possibilità, salvo criticare chi "fa").

    Il problema della delinquenza in Italia é un'altra cosa...e se tutti noi non siamo in grado di rispettare un cazzo e chi delinque, qualsiasi origine abbia, ha la vita facile in questo paese di chi é colpa? E' colpa della famiglia che scappa per avere (forse) un futuro? Ma cosa faremmo noi in quelle condizioni?

    Penso che domandarsi quali meriti abbiamo noi per essere nati dalla parte giusta del mondo non faccia male.......per quanto mi riguarda penso di aver avuto solo un gran culo...........................................e per par conditio sono diventato tifoso del Pisa!
    Sciapò
    "No Aldo, tu un hai hapito nulla"
  • Concordo con simo70 (del resto venire al mondo nella parte "giusta" del globo è solo quistione di culo) e anche col presidente dei Kaos. Non limitereri, però, lo sfascio dell'attuale scenario "culturale" (in senso ampio) al ventennio berlusconiano, che pure le sue colpe le ha avute eccome. Erano e sono tendenze - quelle al conformismo, al qualunquismo, alla xenofobia, alla sindrome "nimby" (perdonatemi) - da sempre invalse nelle masse. La differenza, sostanziale, col passato è rappresentata dal vuoto lasciato dalle strutture di intermediazione tra società civile e istituzioni: i partiti, in particolare, e i sindacati. I movimenti di ispirazione post-materialista covavano, in nuce, le tendenze verso l'egopatia più esasperata ed esasperante che è diventata "cultura dominante" in abbinamento all'individualismo che impregna l'ideologia dominante da 30 anni, il neoliberismo nelle sue varie versioni.
  • per essere un koala scrive bene
  • SATOLLO ha scritto:per essere un koala scrive bene

    il giorno in cui imparerò anche a legge si ride
  • fido era anche il cane di mi ma
  • povero fufi