Uguccione ha scritto: ↑mercoledì 29 aprile 2020, 8:11
Ciao Djack,
intanto un saluto a Trieste che non vedo più da quella data fatidica di Giugno, ho ancora il sapore della pizza mangiata a mezzanotte a Monfalcone, forse la migliore della mia vita, per ovvi motivi.
Tutti esitano, nulla di più vero, ma tutti comunicano e lo fanno in maniera diversa, decisamente.
In Germania (dove alla fine mi toccherà andare almeno un mesetto se li riapre tutto incluso il mio ufficio ed in Italia no), in Austria, in Spagna hanno provato a spiegare un percorso, hanno messo delle date, hanno tracciato una sorta di futuro.
Non mi dilungo sugli errori clamorosi in campo sanitario ed emergenziale che ci hanno portato a questo disastro, perchè di tragedia si tratta altro che cantare alle finestre, voglio parlare dell'oggi.
In due interventi in TV, peraltro uno rimandato di 6 ore ed il secondo di 3 giorni, segno di una confusione assoluta, dopo aver consultato 450 persone (ripeto 450) il Primo Ministro non ha trovato di meglio che ri-dirci di stare in casa, minacciarci in varia maniera anche con toni ai limiti del legale, legiferare con uno strumento che a detta della Corte Costituzionale annulla la funzionalità del Parlamento e non dirci assolutamente NULLA del nostro futuro, se non dettagli tipo quello dei congiunti, da film di Totò.
Questa totale incapacità a decidere ed a programmare sommata alla strage che si lasci alle spalle per non aver assolutamente preparato l'emergenza a me basta per dire...basta.
E non mi pare di essere solo se anche nella sua maggioranza restano a difenderlo solo quelli che spariranno dalla faccia del Parlamento alle prossime elezioni.
Guarda, se c'è una cosa che mi è rimasta qui è stato non poter festeggiare "per bene" in quella famosa serata... ho raggiunto qualche amico (disinteressato al pallone) per un paio di bicchieri ma quello di cui avrei avuto bisogno sarebbe stata una vera bevuta con qualcuno di voi, però ovviamente era impossibile da farsi in città. Anche perché mi è venuto in mente l'episodio di Obdulio Varela che dopo aver battuto il Brasile va a prendersi la sbornia triste nei bar di Rio... ero felice fino all'assurdo, ma il fatto di esserlo nella "mia" città d'adozione ha reso tutto un pelo più strano. Fermo restando che per due mesi andavo a spregio ogni giorno a prendere il caffè al Triestina club vicino casa...
Sulla cosiddetta Fase 2 sono in buona parte d'accordo... troppa incertezza, pur con tutte le giustificazioni del caso. Così come anch'io tenderei a pensarla come Easy al riguardo dell'opportunità di fare una riapertura differenziata a seconda delle zone.
E però mi viene da pensare che alla fine queste incertezze e incapacità non siano solo questione di un governo. Da quel che ormai mi sembra di capire dalla storia e dalla politica, la paralisi di fronte alle nuove sfide non sopraggiunge solo per inettitudine governativa... quando così è stato, con una spallata il governo cadeva e uno nuovo, chiaro ed efficiente ne prendeva il posto. Qui invece siamo di fronte a una crisi più profonda, mi verrebbe dire del "sistema paese". Mi pare che stia venendo a mancare la catena gestionale che dalle aziende sanitarie passa alle Regioni e da queste allo stato centrale; e in questo blackout sono comprese anche le strutture come Camere di commercio, Confindustra e Confesercenti. Un piano di riavvio e riapertura non può essere deciso e implementato dal solo Governo... ci vuole il contributo progettuale e fattivo di tutto l'apparato sanitario, produttivo e politico.
L'apparato sanitario ha dato ottima prova di sé, nulla da dire. Ci sarebbe però da ridire sulla strutturazione di certe sanità regionali (grazie a Dio il virus non ha preso la Sicilia o la Puglia...), così come sull'attendibilità di certi gran dottori. Però mi pare che alla fine questo sia forse il lato meno sconfortante della vicenda.
L'apparato politico è quello che è.. gente sempre più mediocre ad ogni livello, non c'è bisogno che te lo ripeta perché li conosci più di me. E quei capaci che (senza dubbio) ci sono mi pare si muovano ognuno per conto suo: come diceva Ivano, ogni Regione ha la SUA idea di riapertura, la SUA soluzione, la SUA serie di priorità. Non è facile gestire un apparato politico quando viene meno il quadro di riferimento nazionale: non so se questa fase dovrebbe forse far ripensare all'opportunità di aver concesso forse troppe prerogative... di sicuro dovrebbe far riflettere di come la devoluzione di poteri abbia se possibile indebolito la capacità decisionale complessiva.
E sull'apparato produttivo ci sarebbe pure da dire... perché se io Governo devo far ripartire una fabbrica o un negozio nelle nuove, difficili condizioni attuali, ho anche bisogno che la classe imprenditoriale sappia garantire queste condizioni. Lo dico senza cognizione alcuna... ma siamo sicuri che in questi due mesi ci sia stato un PIANO d'azione da parte industriale? E' stato pensato un modo per ristrutturare le fabbriche garantendo le nuove condizioni di lavoro? E da parte dei commercianti... è stato fatto un mini-censimento, una raccolta di proposte operative, o anche solo un fondo casse di mutuo soccorso interno a Confcommercio? Perché con tutta l'antipatia che si puà avere verso i sindacati... queste cose i sindacati le hanno sempre fatte, nei momenti di conflitto o crisi.
A volte ho l'impressione che il mondo del commercio o dei piccoli artigiani si si rivolga al governo perché questo risolva i problemi... giusto, però questa risoluzione può avvenire solo di fronte a un piano strutturato che in prima battuta dovrebbe essere proposto proprio da loro. E da quel che mi è parso di capire, non credo che proposte molto chiare siano state effettivamente avanzate. E forse si dovrebbe capire che uno stato "ricco", cioè con qualche soldino da parte derivante da entrati fiscali certe, è sempre comodo averlo...
Tutto questo non è per difendere il governo Conte, che in queste ultime settimane ha dato prova di evidenti inadeguatezze... è solo per rimarcare come le difficoltà di gestione siano complessive, e figlie di un apparato che scricchiola più della classifica del Livorno. Se hai a che fare con livelli intermedi inefficienti, con strutture disorganizzate e settori produttivi poco propositivi, anche Roosevelt avrebbe i suoi problemi a lanciare una Fase 2...