MP (Michele Pazienza)

serie A, serie B, dilettanti, amatori, rugby, bocce, tappini ecc.

Moderatore: Pietrino

  • oldass ha scritto:...beh, ha scritto quello che pensa la maggioranza delle persone, basandosi su quello che vedi in campo...si presume e si spera che in società abbiano qualche elemento in più...

    Quei novanta minuti di scelleratezza
    e una guida tecnica senza esperienza


    NON SI PUÒ continuare a nascondere
    la polvere sotto il tappeto
    e dichiararsi soddisfatti per
    aver pareggiato, giocando praticamente
    in casa, contro l’ultima
    della classe, mentre il Livorno
    era caduto in casa col Pontedera.
    In novanta minuti scellerati
    il Pisa peggiora sensibilmente
    la propria classifica, perde
    il terzo posto e non riapre la
    corsa per il primato del girone.
    Bisogna riconoscere che la squadra
    non decolla come sarebbe
    stato lecito attendersi e le avvisaglie
    erano già emerse sia contro
    il Monza che, in maniera ancora
    più evidente, con il Cuneo,
    senza dimenticare che a Siena e
    Viterbo il palo aveva salvato il
    Pisa dalla capitolazione. Appellarsi
    agli episodi sfortunati,
    alle parate del portiere avversario
    e agli errori arbitrali (comunque
    non clamorosi) aiuta soltanto
    a trovare comodi alibi. Gli errori
    della conduzione tecnica, resa
    ancora più complicata dal
    mercato di gennaio, emergono
    con puntuale evidenza. E questo
    è un peccato, perché aver fallito
    il cambio di passo dopo il
    successo nel derby con il Livorno
    che avrebbe dovuto apportare
    sicurezza e far crescere l’autostima,
    si è ricaduti nella stessa
    trappola non centrando l’obiettivo
    dei tre punti.
    EMERGE con tutta evidenza
    l’inesperienza della giovane guida
    tecnica incapace di trasmettere
    a un gruppo forte come quello
    nerazzurro quei dettami tattici
    indispensabili per far rendere al
    meglio la squadra e quella carica
    psicologica necessaria per evitare
    cali di concentrazione e di
    tensione. L’aver sostituito cinque
    giocatori non sposta il problema,
    anzi lo aggrava perché
    fa emergere un dato di fatto: la
    mancanza di equilibrio fra i reparti
    è evidente con chiunque
    venga impiegato. Il campionato
    si è ormai avviato verso la fase
    decisiva e i punti lasciati per
    strada pesano sempre di più sulla
    classifica. E dispiace dover
    constatare ogni volta che quando
    è il momento di dimostrare
    la legittimità delle proprie aspirazioni
    arrivino prestazioni al
    di sotto delle aspettative e la
    squadra si perda in errori puerili
    e atteggiamenti sbagliati. Il
    pareggio col Prato non può e
    non deve essere considerato soddisfacente,
    così come non lo erano
    quelli casalinghi con il Gavorrano,
    la Giana e la Pistoiese.
    A forza di soffermarsi a valutare
    soltanto il bicchiere mezzo
    pieno, si perde di vista la realtà.
    La reazione a un gol subito rientra
    nella normalità minima delle
    cose e non c’è da vantarsene.
    Sarebbe clamoroso e preoccupante
    se ciò non avvenisse. Vedremo
    se dalla trasferta in Sardegna
    scaturirà qualcosa di nuovo
    e di positivo, ma occorre una
    precisa presa di coscienza sulla
    necessità del cambiamento.

    finalmente, mandati via mani in tasca per favore
  • oldass ha scritto:...beh, ha scritto quello che pensa la maggioranza delle persone, basandosi su quello che vedi in campo...si presume e si spera che in società abbiano qualche elemento in più...

    Quei novanta minuti di scelleratezza
    e una guida tecnica senza esperienza


    NON SI PUÒ continuare a nascondere
    la polvere sotto il tappeto
    e dichiararsi soddisfatti per
    aver pareggiato, giocando praticamente
    in casa, contro l’ultima
    della classe, mentre il Livorno
    era caduto in casa col Pontedera.
    In novanta minuti scellerati
    il Pisa peggiora sensibilmente
    la propria classifica, perde
    il terzo posto e non riapre la
    corsa per il primato del girone.
    Bisogna riconoscere che la squadra
    non decolla come sarebbe
    stato lecito attendersi e le avvisaglie
    erano già emerse sia contro
    il Monza che, in maniera ancora
    più evidente, con il Cuneo,
    senza dimenticare che a Siena e
    Viterbo il palo aveva salvato il
    Pisa dalla capitolazione. Appellarsi
    agli episodi sfortunati,
    alle parate del portiere avversario
    e agli errori arbitrali (comunque
    non clamorosi) aiuta soltanto
    a trovare comodi alibi. Gli errori
    della conduzione tecnica, resa
    ancora più complicata dal
    mercato di gennaio, emergono
    con puntuale evidenza. E questo
    è un peccato, perché aver fallito
    il cambio di passo dopo il
    successo nel derby con il Livorno
    che avrebbe dovuto apportare
    sicurezza e far crescere l’autostima,
    si è ricaduti nella stessa
    trappola non centrando l’obiettivo
    dei tre punti.
    EMERGE con tutta evidenza
    l’inesperienza della giovane guida
    tecnica incapace di trasmettere
    a un gruppo forte come quello
    nerazzurro quei dettami tattici
    indispensabili per far rendere al
    meglio la squadra e quella carica
    psicologica necessaria per evitare
    cali di concentrazione e di
    tensione. L’aver sostituito cinque
    giocatori non sposta il problema,
    anzi lo aggrava perché
    fa emergere un dato di fatto: la
    mancanza di equilibrio fra i reparti
    è evidente con chiunque
    venga impiegato. Il campionato
    si è ormai avviato verso la fase
    decisiva e i punti lasciati per
    strada pesano sempre di più sulla
    classifica. E dispiace dover
    constatare ogni volta che quando
    è il momento di dimostrare
    la legittimità delle proprie aspirazioni
    arrivino prestazioni al
    di sotto delle aspettative e la
    squadra si perda in errori puerili
    e atteggiamenti sbagliati. Il
    pareggio col Prato non può e
    non deve essere considerato soddisfacente,
    così come non lo erano
    quelli casalinghi con il Gavorrano,
    la Giana e la Pistoiese.
    A forza di soffermarsi a valutare
    soltanto il bicchiere mezzo
    pieno, si perde di vista la realtà.
    La reazione a un gol subito rientra
    nella normalità minima delle
    cose e non c’è da vantarsene.
    Sarebbe clamoroso e preoccupante
    se ciò non avvenisse. Vedremo
    se dalla trasferta in Sardegna
    scaturirà qualcosa di nuovo
    e di positivo, ma occorre una
    precisa presa di coscienza sulla
    necessità del cambiamento.

    finalmente, mandate via mani in tasca per favore
  • corradino basta dai , piuttosto mortmain o marsan , ma mandatelo via
  • Mortimer lasciamolo perdere, abbiamo già dato.
    Meglio Marsan2.0 se non chiede troppo a Corrado
    ..... un'atalanta qualsiasi non ha la maglia personalizzata con bergamo alta davanti e quella bassa dietro?
  • Quoto ogni parola dell'articolo di Gaggini. Non c'e' altro da aggiungere, ha detto cose che molti pensano da mesi.
  • Ma secondo voi lo mandano via? A parte che chi ti ci verrebbe ora ... boh.. e cmq questa scelta non la ritratteranno mai. Io temo anchr per il prox anno.
    Pisa pesa il pepe al papa
  • fino a che non gli chiede l'aumento.......Pazienza allenatore a vita....in C naturalmente....
  • Ragazzi discussione inutile...
    Mister pazienza ha il contratto per due anni.punto.
    Bisogna solo sperare che impari e migliori, e magari che venga presa una figura dirigenziale di esperienza..che lo aiuti
    E poi male che vada arriverai 4°..
    Quindi "è una buona base da cui ripartire, abbiamo un anno di esperienza in più, conosciamo i campi in cui dovremo giocare, potremmo iniziare con questo mister dal ritiro.."etc etc
    E l'omo vive
    Non so' dei vostri buoni propositi, perché non mi riguardano..
    Esiste una sconfitta pari al venire corroso,
    che non ho scelto io ma è dell'epoca in cui vivo.
  • oldass ha scritto:...beh, ha scritto quello che pensa la maggioranza delle persone, basandosi su quello che vedi in campo...si presume e si spera che in società abbiano qualche elemento in più...

    Quei novanta minuti di scelleratezza
    e una guida tecnica senza esperienza


    NON SI PUÒ continuare a nascondere
    la polvere sotto il tappeto
    e dichiararsi soddisfatti per
    aver pareggiato, giocando praticamente
    in casa, contro l’ultima
    della classe, mentre il Livorno
    era caduto in casa col Pontedera.
    In novanta minuti scellerati
    il Pisa peggiora sensibilmente
    la propria classifica, perde
    il terzo posto e non riapre la
    corsa per il primato del girone.
    Bisogna riconoscere che la squadra
    non decolla come sarebbe
    stato lecito attendersi e le avvisaglie
    erano già emerse sia contro
    il Monza che, in maniera ancora
    più evidente, con il Cuneo,
    senza dimenticare che a Siena e
    Viterbo il palo aveva salvato il
    Pisa dalla capitolazione. Appellarsi
    agli episodi sfortunati,
    alle parate del portiere avversario
    e agli errori arbitrali (comunque
    non clamorosi) aiuta soltanto
    a trovare comodi alibi. Gli errori
    della conduzione tecnica, resa
    ancora più complicata dal
    mercato di gennaio, emergono
    con puntuale evidenza. E questo
    è un peccato, perché aver fallito
    il cambio di passo dopo il
    successo nel derby con il Livorno
    che avrebbe dovuto apportare
    sicurezza e far crescere l’autostima,
    si è ricaduti nella stessa
    trappola non centrando l’obiettivo
    dei tre punti.
    EMERGE con tutta evidenza
    l’inesperienza della giovane guida
    tecnica incapace di trasmettere
    a un gruppo forte come quello
    nerazzurro quei dettami tattici
    indispensabili per far rendere al
    meglio la squadra e quella carica
    psicologica necessaria per evitare
    cali di concentrazione e di
    tensione. L’aver sostituito cinque
    giocatori non sposta il problema,
    anzi lo aggrava perché
    fa emergere un dato di fatto: la
    mancanza di equilibrio fra i reparti
    è evidente con chiunque
    venga impiegato. Il campionato
    si è ormai avviato verso la fase
    decisiva e i punti lasciati per
    strada pesano sempre di più sulla
    classifica. E dispiace dover
    constatare ogni volta che quando
    è il momento di dimostrare
    la legittimità delle proprie aspirazioni
    arrivino prestazioni al
    di sotto delle aspettative e la
    squadra si perda in errori puerili
    e atteggiamenti sbagliati. Il
    pareggio col Prato non può e
    non deve essere considerato soddisfacente,
    così come non lo erano
    quelli casalinghi con il Gavorrano,
    la Giana e la Pistoiese.
    A forza di soffermarsi a valutare
    soltanto il bicchiere mezzo
    pieno, si perde di vista la realtà.
    La reazione a un gol subito rientra
    nella normalità minima delle
    cose e non c’è da vantarsene.
    Sarebbe clamoroso e preoccupante
    se ciò non avvenisse. Vedremo
    se dalla trasferta in Sardegna
    scaturirà qualcosa di nuovo
    e di positivo, ma occorre una
    precisa presa di coscienza sulla
    necessità del cambiamento.
    Siete bubbolatori
    Non so' dei vostri buoni propositi, perché non mi riguardano..
    Esiste una sconfitta pari al venire corroso,
    che non ho scelto io ma è dell'epoca in cui vivo.
  • É semplicemente la verità
    Mantenere la categoria e primeggiare