...beh, ha scritto quello che pensa la maggioranza delle persone, basandosi su quello che vedi in campo...si presume e si spera che in società abbiano qualche elemento in più...
Quei novanta minuti di scelleratezza
e una guida tecnica senza esperienza
NON SI PUÒ continuare a nascondere
la polvere sotto il tappeto
e dichiararsi soddisfatti per
aver pareggiato, giocando praticamente
in casa, contro l’ultima
della classe, mentre il Livorno
era caduto in casa col Pontedera.
In novanta minuti scellerati
il Pisa peggiora sensibilmente
la propria classifica, perde
il terzo posto e non riapre la
corsa per il primato del girone.
Bisogna riconoscere che la squadra
non decolla come sarebbe
stato lecito attendersi e le avvisaglie
erano già emerse sia contro
il Monza che, in maniera ancora
più evidente, con il Cuneo,
senza dimenticare che a Siena e
Viterbo il palo aveva salvato il
Pisa dalla capitolazione. Appellarsi
agli episodi sfortunati,
alle parate del portiere avversario
e agli errori arbitrali (comunque
non clamorosi) aiuta soltanto
a trovare comodi alibi. Gli errori
della conduzione tecnica, resa
ancora più complicata dal
mercato di gennaio, emergono
con puntuale evidenza. E questo
è un peccato, perché aver fallito
il cambio di passo dopo il
successo nel derby con il Livorno
che avrebbe dovuto apportare
sicurezza e far crescere l’autostima,
si è ricaduti nella stessa
trappola non centrando l’obiettivo
dei tre punti.
EMERGE con tutta evidenza
l’inesperienza della giovane guida
tecnica incapace di trasmettere
a un gruppo forte come quello
nerazzurro quei dettami tattici
indispensabili per far rendere al
meglio la squadra e quella carica
psicologica necessaria per evitare
cali di concentrazione e di
tensione. L’aver sostituito cinque
giocatori non sposta il problema,
anzi lo aggrava perché
fa emergere un dato di fatto: la
mancanza di equilibrio fra i reparti
è evidente con chiunque
venga impiegato. Il campionato
si è ormai avviato verso la fase
decisiva e i punti lasciati per
strada pesano sempre di più sulla
classifica. E dispiace dover
constatare ogni volta che quando
è il momento di dimostrare
la legittimità delle proprie aspirazioni
arrivino prestazioni al
di sotto delle aspettative e la
squadra si perda in errori puerili
e atteggiamenti sbagliati. Il
pareggio col Prato non può e
non deve essere considerato soddisfacente,
così come non lo erano
quelli casalinghi con il Gavorrano,
la Giana e la Pistoiese.
A forza di soffermarsi a valutare
soltanto il bicchiere mezzo
pieno, si perde di vista la realtà.
La reazione a un gol subito rientra
nella normalità minima delle
cose e non c’è da vantarsene.
Sarebbe clamoroso e preoccupante
se ciò non avvenisse. Vedremo
se dalla trasferta in Sardegna
scaturirà qualcosa di nuovo
e di positivo, ma occorre una
precisa presa di coscienza sulla
necessità del cambiamento.
Pazienza sta riuscendo ad essere 4° con una squadra imperfetta si (ma a gennaio allenatore era lui, quindi se è imperfetta è ANCHE colpa sua) ma che è 3 volte meglio di qualsiasi altra squadra del campionato. Con le nostre riserve ci faresti una squadra che si gioca il primo posto, per di.
Che incapace del cazzo, lui e chi ce lo tiene.
Con un allenatore normale e un mercato fatto meglio a gennaio che riequilibrava la squadra eri ampiamente in tempo a vincerlo sto campionato dove ora per me si rischia di vedere una grande ascesa della viterbese e attenzione all alessandria che viene su come un treno. Aver messo luili sulla nostra panchina e tenercelo vuol dire essere duri pinati o essere in malafede.
Soprattutto chi ce l'ha messo: non è da tutti dare una squadra che ambisce ad avere un ruolo da protagonista in un campionato professionistico ad un neo allenatore con 2 mesi di esperienza nella Beretti.
Penso sia un caso unico.
Poi lo vedi all'opera e non si riesce a capire cosa hanno visto in MP.