coronavirus

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Moderatore: Pietrino

  • In serie A già 11 casi, in B nessuno?
    Mantenere la categoria e primeggiare
  • mau76 ha scritto: domenica 15 marzo 2020, 9:21 Io non ho ben capito quali sono le "gravi patologie pregresse" che avrebbero la stragrande maggioranza dei pazienti gravi o deceduti. Quel soccorritore di Bergamo di 47 anni deceduto che malattia avrebbe avuto? Per essere un attivissimo soccorritore credo che fosse in buona salute....
    Ho l'impressione che stiano piano piano facendoci passare il messaggio che "in mancanza di posti letto faremo morire quelli con patologie preesistenti"
    Me lo ero chiesto anche io. Le patologie pregresse maggiormente presenti erano ipertensione, diabete e problemi cardiaci.

    Il caso del 45-enne fa paura, altroché
    Britaly Post Ltd ha scritto:"per non compromettere il proficuo lavoro fin qui svolto"
  • Anche il 38 enne non aveva patologie pregresse. L'hanno curato coi guanti e l'hanno ripreso per i capelli. Figuriamoci nel delirio di ora e dei prossimi giorni dove per i medici sono pure finite le mascherine...
  • Speriamo non si come sulla aereo più pazzo del mondo
    Niente panico, niente panico, niente panico
    Ok .... panico !
    Pisa pesa il pepe al papa
  • Una teoria dice che dipende da che momento della malattia è il contagiante: se chi contagia è nel pieno della malattia la carica virale è alta e il contagiato la prende forte. Se invece il contagiante è alla inizio o alla fine ha carica virale più bassa e il contagiato riceve una specie di "vaccino"
    Ultima modifica di Andrew il domenica 15 marzo 2020, 9:59, modificato 1 volta in totale.
    Pisa pesa il pepe al papa
  • Anche se non hai patologie pregresse, puoi avere un sistema immunitario più bAsso O più esposto di altri.
    Anche il morbillo a qualcuno viene con la febbre a 38 e qualcun altro ci lasciava le penne (prevaccinazione dicevo)
    La compensazione sai, è come il vento; che fa dimenticare chi ci arbitra
  • Andrew ha scritto: domenica 15 marzo 2020, 8:51
    Quarto podere ha scritto: domenica 15 marzo 2020, 7:15 Bellissima riflessione dello psicologo Morelli

    “Credo che il cosmo abbia il suo modo di riequilibrare le cose e le sue leggi, quando queste vengono stravolte.
    Il momento che stiamo vivendo, pieno di anomalie e paradossi, fa pensare...
    In una fase in cui il cambiamento climatico causato dai disastri ambientali è arrivato a livelli preoccupanti, la Cina in primis e tanti paesi a seguire, sono costretti al blocco; l'economia collassa, ma l'inquinamento scende in maniera considerevole. L'aria migliora; si usa la mascherina, ma si respira...

    In un momento storico in cui certe ideologie e politiche discriminatorie, con forti richiami ad un passato meschino, si stanno riattivando in tutto il mondo, arriva un virus che ci fa sperimentare che, in un attimo, possiamo diventare i discriminati, i segregati, quelli bloccati alla frontiera, quelli che portano le malattie. Anche se non ne abbiamo colpa. Anche se siamo bianchi, occidentali e viaggiamo in business class.

    In una società fondata sulla produttività e sul consumo, in cui tutti corriamo 14 ore al giorno dietro a non si sa bene cosa, senza sabati nè domeniche, senza più rossi del calendario, da un momento all'altro, arriva lo stop.
    Fermi, a casa, giorni e giorni. A fare i conti con un tempo di cui abbiamo perso il valore, se non è misurabile in compenso, in denaro.
    Sappiamo ancora cosa farcene?

    In una fase in cui la crescita dei propri figli è, per forza di cose, delegata spesso a figure ed istituzioni altre, il virus chiude le scuole e costringe a trovare soluzioni alternative, a rimettere insieme mamme e papà con i propri bimbi. Ci costringe a rifare famiglia.

    In una dimensione in cui le relazioni, la comunicazione, la socialità sono giocate prevalentemente nel "non-spazio" del virtuale, del social network, dandoci l'illusione della vicinanza, il virus ci toglie quella vera di vicinanza, quella reale: che nessuno si tocchi, niente baci, niente abbracci, a distanza, nel freddo del non-contatto.
    Quanto abbiamo dato per scontato questi gesti ed il loro significato?

    In una fase sociale in cui pensare al proprio orto è diventata la regola, il virus ci manda un messaggio chiaro: l'unico modo per uscirne è la reciprocità, il senso di appartenenza, la comunita, il sentire di essere parte di qualcosa di più grande di cui prendersi cura e che si può prendere cura di noi. La responsabilità condivisa, il sentire che dalle tue azioni dipendono le sorti non solo tue, ma di tutti quelli che ti circondano. E che tu dipendi da loro.

    Allora, se smettiamo di fare la caccia alle streghe, di domandarci di chi è la colpa o perché è accaduto tutto questo, ma ci domandiamo cosa possiamo imparare da questo, credo che abbiamo tutti molto su cui riflettere ed impegnarci.
    Perchè col cosmo e le sue leggi, evidentemente, siamo in debito spinto.
    Ce lo sta spiegando il virus, a caro prezzo."

    (Cit. F. MORELLI)
    Nel 300 tanto inquinamento e sovrappopolazione non c era. Arrivo dalla cina la peste nera
    1 su 3 mori. Forse di più.
    Le epidemie ci sono sempre state.
    Poi su alcune considerazioni ha pienamente ragione
    Soprattutto sul fatto che si corre sempre dietro non si sa cosa
    Vero.
    Ma gli spunti di riflessione cui questa storia ci impone di soffermarci restano,secondo me, validi.
    Solo per la paglia.
  • Andrew ha scritto: domenica 15 marzo 2020, 9:37 Una teoria dice che dipende da che momento della malattia è il contagiante: se chi contagia è nel pieno della malattia la carica vitale è alta e il contagiato la prende forte. Se invece il contagiante è alla inizio o alla fine ha carica virale più bassa e il contagiato riceve una specie di "vaccino"
    È vero anche questo: è ed era buona norma ventilare le stanze ed esporle al. Sole quando c era in malato in casa, per abbassare il "carico" Infettivo generatondal malato stesso.
    Qualche volta non ti ammalavi, qualche volta si.
    La compensazione sai, è come il vento; che fa dimenticare chi ci arbitra
  • focopia ha scritto: domenica 15 marzo 2020, 9:30 Anche il 38 enne non aveva patologie pregresse. L'hanno curato coi guanti e l'hanno ripreso per i capelli. Figuriamoci nel delirio di ora e dei prossimi giorni dove per i medici sono pure finite le mascherine...
    ...in realtà, per il tipo di Codogno, una spiegazione potrebbe esserci...

    https://www.repubblica.it/cronaca/2020/ ... 250039170/
    Il tifoso deve essere consapevole che di calcio capisce poco (chi l'ha detto 'un me lo riordo, ma è vero)
  • oldass ha scritto: domenica 15 marzo 2020, 9:49
    focopia ha scritto: domenica 15 marzo 2020, 9:30 Anche il 38 enne non aveva patologie pregresse. L'hanno curato coi guanti e l'hanno ripreso per i capelli. Figuriamoci nel delirio di ora e dei prossimi giorni dove per i medici sono pure finite le mascherine...
    ...in realtà, per il tipo di Codogno, una spiegazione potrebbe esserci...

    https://www.repubblica.it/cronaca/2020/ ... 250039170/
    Per l appunto.
    Che sia impossibile morire di coronavirus anche senza patoligie pregresse è una phttanata.. Si può morire eccome.
    Ma anche di altre malattie... A volte è il caso che ci. Mette lo zampino. Come è successo per la Meningite fulminante.
    Detto questo, nessuno deve sentirsi al sicuro o essere fatalista... Il nostro dobbiamo mettercelo.. Per noi stessi e per gli altri
    La compensazione sai, è come il vento; che fa dimenticare chi ci arbitra