GATTUSO AL MILAN

serie A, serie B, dilettanti, amatori, rugby, bocce, tappini ecc.

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Andrew
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Re: GATTUSO AL MILAN

Messaggio da Andrew »

Andrew ha scritto:
Leonida ha scritto:Mi sento di augurargli tutto il bene possibile in questa sua nuova avventura.
Mi aggiungo all' augurio
By the way ... T ho visto in gran forma ieri sera... su italia1
Pisa pesa il pepe al papa
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SATOLLO
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Re: GATTUSO AL MILAN

Messaggio da SATOLLO »

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PaulSnow
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Re: GATTUSO AL MILAN

Messaggio da PaulSnow »

martino pisano ha scritto:Condivido in parte il post di lulliotravallio, però se fallisce farà come Inzaghi, ripartirà dalla lega pro . . . certo in due anni passare dal campo sportivo di Filettole a Milanello, al Milan Lab non è male . . .
Inzaghi è la dimostrazione che un fallimento è tale quando non ci insegna niente...

:geek:

Stasera son senza frase.
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Andrew
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Re: GATTUSO AL MILAN

Messaggio da Andrew »

altri dettagli di Rino
che ci riguardano
altre piccole cose che saltano fuori tute più o meno già sapute, ma non è mai troppo il ringraziamento che gli dobbiamo

dalla gazzetta di oggi


Rispetto,fiducia, lavoro
Il Milan impara a leggere
il vocabolario di Gattuso
1Dal playoff thrilling contro il Foggia alle «battaglie» di Pisa
Le parole, i gesti eirituali per scoprire il lato segreto del tecnico

Alessandra Gozzini
MILANO
La storia riparte da De Zer-
bi, l’avversario sulla pan-
china del Foggia che oggi
ha traslocato a Benevento. De
Zerbi era un altro centrocam-
pista e iniziò con grandi nume-
ri nella Primavera del Milan.

Anche Gattuso giocava in mez-
zo, con molta più cattiveria e
molta meno eleganza. Rino è
arrivato al Milan già grande e
per diventarlo ancora di più:
dalla squadra dei giovani è ri-
passato solo da allenatore e per
caricarsi a un altro salto, quello
in prima squadra. L’ultima
esperienza di Gattuso in prima
squadra è al Pisa e l’ultima vol-
ta che si era sentito in Paradi-
so, prima di ritrovarlo tre gior-
ni fa a Milanello, è stata quan-
do ha battuto De Zerbi e il Fog-
gia nel playoff che valeva la
Serie B. Rino se lo rivedrà da-
vanti nel prossimo week-end e
tra la prima e l’ultima volta in
mezzo gli è apparsa anche... la
xxxxxx. Alla fine della parti-
ta d’andata del playoff negli
spogliatoi dello stadio di Pisa,
Rino fece la sua arringa: «Ab-
biamo vinto solo la prima par-
tita. Io cisono passato prima di
voi, ho vissuto ai miei danni la
rimonta di La Coruña e quella
di Liverpool nella finale di
Champions. Fu allora che vidi e
parlai anche con la xxxxxx».
Domenica cinque giugno finì 4
a 2 per la squadra di Rino, al
ritorno a Foggia una settimana
dopo De Zerbi lo fermò sull’1 a
1, ovviamente insufficiente a
ribaltare il punteggio e a evita-
re la festa nerazzurra. Sì, in ef-
fetti l’ultima festa di Gattuso
aveva i colori «sbagliati». A
Foggia la rimonta avversaria
non si verificò: il vantaggio fu
difeso con grinta e cuore, an-
che se Rino ha subito specifica-
to di essere molto altro. Allora
bastò e l’allenatore fu da esem-
pio. Alla squadra, prima che i
giocatori salissero in campo,
strillò: «Non ho mai incontrato
una persona che strappasse il
cuore a un’altra. Io le finali le
ho giocate e siamo sempre uno
contro uno! Guardate in faccia
il vostro avversario e state certi
che qui non vi toccherà nessu-
no». Una bottiglia in testa, pro-
babilmente lanciata dalla tri-
buna, colpì lui, ma la squadra
rimase effettivamente incolu-
me. Nel riscaldamento fu Gat-
tuso ad «aggredire»: lo ricorda
chi quel pomeriggio era in
campo e anche qualche filmato
ancora disponibile su youtube.
Quando Rino si presentò allo
stadio e ai fischi dei foggiani
replicò: «Fate uno alla volta!
Voglio rispondere a tutti!». Ri-
spose, semplicemente, sul campo.
SCARPE Domenica la sfida con
De Zerbi, dopo che l’ultima
volta finirono entrambi espul-
si, si rinnoverà due categorie
più in alto: dal playoff di Lega
Pro alla Serie A. Nel frattempo
Gattuso è tornato a Milanello
ma con un ruolo nuovo: allena-
tore della prima squadra. Certe
caratteristiche sono invece
quelle vecchie: già dal primo
allenamento sièintuita la
grande intensità e il lavoro fisi-
co, con ritmo alto già nel torel-
lo. Nelle altre esperienze da al-
lenatore Rino partecipava con
la squadra e non mancava di
entrare in scivolata: qualche
tackle così, giusto per iniziare.
Finito il lavoro sul campo e una
volta svestiti i panni deltecnico
di temperamento Rino pare
sappia essere più tenero, alme-
no in parte: a Pisa la situazione
del club era avvilente, e Gattu-
so ha ricordato tante volte le
difficoltà economiche del caso.
Più dei dipendenti che dei gio-
catori ma in ogni caso Rino ve-
niva in soccorso: appeso fuori
dalla porta dello spogliatoio
un foglio bianco suggeriva alla
squadra di farsi avanti per otte-
nere nuove scarpe da gioco. At-
traverso lo sponsor personale
ci avrebbe pensato direttamen-
te l’allenatore. In altre circo-
stanze tornava Ringhio, a tutti
gli effetti, come quando scal-
ciava bauli di ferro o menava il
muro a rischio di sfasciarsi
gambe e braccia.
RISPETTO Se però c’è una pa-
rola su cui l’allenatore ha insi-
stito presentandosi al nuovo
gruppo quella è «rispetto».
Non solo verso di lui, anzi più
verso gli altri: per chi lavora a
fianco della squadra o ancora
meglio, se lavora dietro le
quinte. Altre rigide regole non
ci sono, Rino solitamente si fi-
da del suo gruppo di professio-
nisti: nessun divieto particola-
re su cibo, tatuaggi, orecchini.
Gattuso ha ripreso possesso di
una stanza a Milanello, limi-
tandosi a cambiare piano. Ora
è nella camera destinata agli
allenatori, un tempo divideva
la famosa tripla con Brocchi e
Abbiati. L’ultimo, diventato nel
frattempo club manager, sarà
ancora di più un confidente.
Per il resto Rino coinvolgerà il
suo staff e più direttamente il
nutrizionista della squadra,
anche se la dieta sarà stretta-
mente tradizionale. Il suo pre-
paratore atletico, Bruno Domi-
nici,èallievo di Tognaccini e
Milan Lab: i suoi metodi si inte-
greranno con quelli di Mario
Innaurato, appena arruolato
dalla società. Gli allenamenti
saranno tosti ma, a parte ieri,
per lo più in singola seduta e
alla mattina: almeno il pro-
gramma dei primi giorni dice
così. Oggi l’appuntamento è
per le undici, per poi uscire più
tardi sul campo. Venerdì lo
stesso e sabato rifinitura: sono
le tappe attraverso cui Gattuso
preparerà il suo Milan al viag-
gio a Benevento. Potrebbe es-
sere la prima tappa di un viag-
gio molto più lungo.
Pisa pesa il pepe al papa
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Re: GATTUSO AL MILAN

Messaggio da lulliotravallio »

Ottimo esordio, non c'è che dire.
Il Calciomercato non è ancora finito
Vittu
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Re: GATTUSO AL MILAN

Messaggio da Vittu »

Forum-power strikes again
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Re: GATTUSO AL MILAN

Messaggio da B950V »

Vittu ha scritto:Forum-power strikes again
And again...
Bastava pòò :mrgreen:
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Re: GATTUSO AL MILAN

Messaggio da SATOLLO »

18 partite di Europa League o come si chiama va prima che il Milan un perdeva......

Altro record
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B950V
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Re: GATTUSO AL MILAN

Messaggio da B950V »

:arrow:
Bastava pòò :mrgreen:
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Re: GATTUSO AL MILAN

Messaggio da lulliotravallio »

Povero Reeno.
Non credo sia stato per ambizione o presunzione l'aver accettato il timone di una barca costruita male e lasciata sola in mezza alla tempesta, forse per troppo aziendalismo, fatto sta che il nostro eroe rischia
di fare la fine di Stramaccioni o di Mangia e di ritrovarsi a breve a capo di qualche squadra moldava o kazaka.
Nel calcio la litania dello sputare sangue, del veleno, della "garra" ormai vale zero.
Servono nozioni tattiche, serve capire come assemblare un gruppo di venti giocatori di cui diciassette di provenienza diversa, serve sapere come adattarsi diversamente ad ogni avversario, a come cambiare pelle in corsa, a come avere una manovra organica e fluida etc etc.
Credevo che Gattuso lo avesse capito questa estate, ma mi sbagliavo
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Re: GATTUSO AL MILAN

Messaggio da lulliotravallio »

Quarella ha scritto:L'unica fortuna di Gattuso è di essere subentrato per le partite dei playoff due anni fa.
Se doveva costruire dal nulla come è successo al suo predecessore in campionato, avrebbe già finito la sua carriera da un pezzo.
Guarda,
io sono uno di quelli che crede che lui potrebbe fare tranquillamente questo mestiere.
L'aver saputo gestire una stagione come quella di due anni fa, sbagliando il minimo in un contesto che era una bomba ad orologeria, mi da ragione.
Però per arrivare a certi livelli (che presumo sia la sua ambizione) serve qualcosa che a lui, che è partito mettendosi in situazioni "estreme" (Sion, Ofi, Zamparini e meravillioso) e dove era fondamentale la sua personalità, più che la sua "conoscenza", manca ancora.
La scelta di questa estate era perfetta: far crescere tanti ragazzi, e migliorare con loro, senza pressione e senza troppa luce addosso.
Invece dopo 4 mesi è tornato a dover fare il leader maximo, il condottiero, il conducador nonché parafulmine di una pseudosocietá che non si sa che è, con dei dirigenti che fanno ridere, e con una squadra di belle figurine che si vede hanno annusato l'aria che tira e non vedono l'ora di fare le valigie (mica siamo a Pisa!).
Rischia di bruciarsi e umanamente mi dispiace anche tanto...
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